Citazioni di Ludwig Wittgenstein

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L'immagine è un fatto.

Le parole sono azioni.

Il mondo si divide in fatti.

Il mondo è tutto ciò che accade.

Il matematico non scopre: inventa.

Noi ci facciamo immagini dei fatti.

L'ambizione è la morte del pensiero.

Il bianco è anche una specie di nero.

L'immagine è un modello della realtà.

Pregare è pensare al senso della vita.

Vive eterno colui che vive nel presente.

Dimmi come cerchi e ti dirò cosa cerchi.

Per chi sa troppo è difficile non mentire.

L'immagine logica dei fatti è il pensiero.

Per un vero uomo religioso nulla è tragico.

Nella logica non possono mai esservi sorprese.

Tutta la filosofia è «critica del linguaggio».

Il mio cervello fa solo movimenti molto pigri.

Il concetto del «bello» ha fatto qualche danno.

La totalità delle proposizioni è il linguaggio.

Dite a tutti che ho avuto una vita meravigliosa!

Il mondo è la totalità dei fatti, non delle cose.

Niente è così difficile come non ingannare se stessi.

Anche i pensieri talvolta cadono immaturi dall'albero.

Una confessione dev'essere una parte della nuova vita.

Sono sempre felice di poter iniziare una nuova pagina.

Il mondo del felice è un altro che quello dell'infelice.

Le nostre più grosse stupidaggini possono essere molto sagge.

Non c'è niente di così difficile come non ingannare se stessi.

I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo.

Scrivo quasi sempre soliloqui. Cose che mi dico a quattr'occhi.

Il bere, in un certo tempo simbolico, è in un altro tempo vizio.

Anche per il pensiero c'è un tempo per arare e un tempo per mietere.

Una cosa può accadere o non accadere e tutto l'altro restare eguale.

Qualunque cosa che può essere detta, può essere detta in modo chiaro.

I fatti appartengono tutti soltanto al problema, non alla risoluzione.

La tragedia consiste in questo: che l'albero non si piega ma si spezza.

Non temere mai di dir cose insensate! Ma ascoltale bene, quando le dici.

Bisogna essere sempre pronti a imparare qualcosa di completamente nuovo.

In filosofia si deve calare nell'antico caos e sentircisi a proprio agio.

Chi è soltanto in anticipo sul proprio tempo, dal suo tempo sarà raggiunto.

Un nuovo vocabolo è come un seme fresco gettato nel terreno della discussione.

«Uno stato di cose è pensabile» vuol dire: Noi ce ne possiamo fare un'immagine.

In arte è difficile dire qualcosa che sia altrettanto buono del non dire niente.

Una scoperta non è né grande né piccola; dipende da ciò che essa significa per noi.

Un trattato di filosofia potrebbe benissimo essere composto da battute umoristiche.

Non possiamo pensare nulla d'illogico, ché altrimenti dovremmo pensare illogicamente.

Quanto può dirsi, si può dir chiaro; e su ciò di cui non si può parlare si deve tacere.

Qual è il tuo scopo in filosofia? – Indicare alla mosca la via d'uscita dalla trappola.

Le tacite intese per la comprensione del linguaggio comune sono enormemente complicate.

Non c'è un metodo della filosofia, ma ci sono metodi; per così dire, differenti terapie.

Ci sono uomini che sono troppo fragili per andare in frantumi. A questi appartengo anch'io

Senza un po' di coraggio non si può scrivere nemmeno un'osservazione sensata su se stessi.

Qual è il tuo scopo nella filosofia? Mostrare alla mosca la via d'uscita dalla sua trappola.

La logica non è una dottrina, ma un'immagine speculare del mondo. La logica è trascendentale.

L'immagine consiste nell'essere i suoi elementi in una determinata relazione l'uno all'altro.

Tutto ciò che la filosofia può fare è distruggere idoli. E questo significa non crearne di nuovi.

Tu non puoi chiamare Cristo il Salvatore, senza chiamarlo Dio. Perché un uomo non ti può salvare.

Chi non è certo di nessun dato di fatto, non può neanche esser sicuro del senso delle sue parole.

La sola cosa di me che forse un giorno si spezzerà, e di questo ho talvolta paura, è il mio intelletto.

A turbarci è la tendenza a credere che la mente sia qualcosa di simile a un omino che sta dentro di noi.

Nessuna confessione religiosa ha tanto peccato per abuso di espressioni metafisiche quanto la matematica.

Il pensatore somiglia molto al disegnatore che vuol riprodurre nel disegno tutte le connessioni possibili.

Ciò, che non possiamo pensare, non possiamo pensare; né dunque possiamo dire ciò che non possiamo pensare.

Il senso della vita, cioè il senso del mondo, possiamo chiamarlo Dio. Pregare è pensare al senso della vita.

Nella corsa della filosofia vince chi sa correre più lentamente. Oppure: chi raggiunge il traguardo per ultimo.

Riposare sui propri allori è altrettanto pericoloso che riposare su una slavina. Ti appisoli, e muori nel sonno.

Non possiamo pensare ciò che non possiamo pensare; quindi non possiamo nemmeno dire ciò che non possiamo pensare.

Se nella vita siamo circondati dalla morte, così anche nella salute dell'intelletto siamo circondati dalla follia.

Vi sconsiglio vivamente di diventare filosofi accademici. Tra loro la tentazione del pensiero fasullo è diffusissima.

Come si può per tutta la vita viaggiare nello stesso piccolo paese e credere che non ci sia nulla al di fuori di esso!

Chi volesse dubitare di tutto, non arriverebbe neanche a dubitare. Lo stesso giuoco del dubitare presuppone già la certezza.

È così difficile trovare l'inizio. O meglio: è difficile cominciare dall'inizio. E non tentare di andare ancor più indietro.

Con i miei scritti non voglio risparmiare agli altri il pensare. Ma, se fosse possibile, ispirare qualcuno a pensare da solo.

Nella filosofia odierna troviamo tutte le teorie infantili, ma senza quell'aspetto accattivante proprio di ciò che è infantile.

Il genio ha maggior luce di un altro onest'uomo ma concentra questa luce, mediante una lente di un certo tipo, su un punto focale.

... inventare nuovi usi per le parole, usi talvolta assurdi, per aiutare ad allentare la stretta delle forme abituali del linguaggio.

Con i miei numerosi segni d'interpunzione in realtà io vorrei rallentare il ritmo della lettura. Perché vorrei essere letto lentamente.

Interrogativi scientifici possono sì interessarmi ma non mai avvincermi davvero. Solo interrogativi concettuali ed estetici ci riescono.

Tutta la moderna concezione del mondo si fonda sull'illusione che le cosiddette leggi naturali siano la spiegazione dei fenomeni naturali.

Non vorrei, con questo mio scritto, risparmiare ad altri la fatica di pensare. Ma, se fosse possibile, stimolare qualcuno a pensare da sé.

Si potrebbe fissare un prezzo per i pensieri. Alcuni costano molto, altri meno. E con che cosa si pagano i pensieri? Credo con il coraggio.

D'una risposta che non si può formulare non può formularsi neppure la domanda. L'enigma non v'è. Se una domanda può porsi, può pure aver risposta.

Possiamo sì rappresentare spazialmente uno stato di cose che vada contro le leggi della fisica, ma non uno che vada contro le leggi della geometria.

Tutto il senso del libro si potrebbe riassumere nelle parole: Quanto può dirsi, si può dir chiaro; e su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere.

La filosofia non è una delle scienze naturali. (La parola «filosofia» deve significare qualcosa che sta sopra o sotto, non già presso, le scienze naturali.)

Noi sentiamo che, anche una volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto una risposta, i nostri problemi vitali non sono ancora neppur toccati.

Il limite del linguaggio si mostra nell'impossibilità di descrivere il fatto che corrisponde a una proposizione (che è la sua traduzione) senza appunto ripetere la proposizione.

Anche se il risultato della filosofia è semplice, non può esserlo il metodo per arrivarci. La complessità della filosofia non è quella della sua materia, ma del nostro intelletto annodato.

Pensa alle parole come a strumenti caratterizzati dal loro uso, e poi pensa all'uso di un martello, all'uso di uno scalpello, all'uso di una squadra, di un barattolo di colla, e della colla.

Quando, ad esempio, sento le espressioni ammirate che per secoli sono state dedicate a Shakespeare da grandi uomini, non posso sottrarmi al sospetto che quelle lodi siano state solo una convenzione.

Nessun dolore può essere più grande del dolore di una persona. [...] In altre parole, nessuna sofferenza può essere più grande di quella di un solo essere umano. [...} L'intero pianeta non può soffrire più di un'anima sola.

La soluzione del problema che tu vedi nella vita è un modo di vivere che fa scomparire ciò che rappresenta un problema. Se la vita è problematica è segno che la tua vita non si adatta alla forma della vita. Devi quindi cambiare la tua vita; quando si adatterà alla forma, allora scomparirà ciò che è problematico.

Scopo della filosofia è la chiarificazione logica dei pensieri. La filosofia è non una dottrina, ma un'attività. Un'opera filosofica consta essenzialmente d'illustrazioni. Risultato della filosofia non sono «proposizioni filosofiche», ma il chiarirsi di proposizioni. La filosofia deve chiarire e delimitare nettamente i pensieri che altrimenti, direi, sarebbero torbidi e indistinti.

Il senso del mondo dev'essere fuori di esso. Nel mondo tutto è come è, e tutto avviene come avviene; non v'è in esso alcun valore ? né, se vi fosse, avrebbe un valore. Se un valore che ha valore v'è, dev'esser fuori d'ogni avvenire ed essere-cosí. Infatti ogni avvenire ed essere-cosí è accidentale. Ciò che li rende non-accidentali non può essere nel mondo, ché altrimenti sarebbe, a sua volta, accidentale. Dev'essere fuori del mondo.

Il metodo corretto della filosofia sarebbe propriamente questo: non dire niente se non ciò che può essere detto, cioè proposizioni della scienza naturale – cioè qualcosa che con la filosofia non ha niente a che fare –, e poi tutte le volte che qualcun altro volesse dire qualcosa di metafisico provargli che a certi segni nelle sue proposizioni egli non ha dato alcun significato. Questo metodo sarebbe per l'altro insoddisfacente – egli non avrebbe la sensazione che noi gli stiamo insegnando la filosofia – ma esso sarebbe l'unico rigorosamente corretto.

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